Cocaina nelle condotte del cargo: il sequestro a 9 metri di profondità

Blitz a Ravenna di Polizia e Finanza: recuperati dai sommozzatori 150 kg di droga

Cocaina nelle condotte del cargo: il sequestro a 9 metri di profondità
di Raffaella Troili
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Martedì 23 Aprile 2024, 22:25

Cocaina purissima, nascosta sotto una nave cargo a 9 metri di profondità, nelle condotte delle prese a mare. La polizia di Stato in un’operazione congiunta con la Guardia di Finanza di Ravenna ha scoperto la droga, 150 chilogrammi, non nella stiva né nei conteneir ma mandando i sommozzatori delle Fiamme Gialle (Reparto Operativo Aeronavale di Rimini), a scandagliare la nave in profondità. Il cargo battente bandiera delle Isole Marshall, era salpata da Santos in Brasile a fine febbraio per fare rotta verso il nord Europa prima di arrivare in Italia per scaricare fertilizzanti. Era arrivato la notte tra il 16 e il 17 aprile a Ravenna ed era in attesa in rada davanti al porto. Solo dopo alcune ore di perlustrazione, nonostante le difficoltà dovute alle pessime condizioni meteo-marine, il ritrovamento: gli involucri erano all’interno delle condotte delle prese a mare (situate a circa 9 metri di profondità dalla linea di galleggiamento).

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Una volta portati in superficie, il bilancio: contenevano «139 panetti contenenti cocaina purissima, per un totale di circa 150 chilogrammi» fa sapere la polizia.

Tutta la droga era «accuratamente protetta da un confezionamento impermeabile, predisposto al fine di salvaguardare l’integrità del prezioso carico». Quanto alla stima della cocaina sequestrata, «il valore della droga recuperata può essere ragionevolmente stimato in oltre cinque milioni di euro all’ingrosso e circa 25 milioni di euro se rapportato alla vendita al dettaglio (310 mila dosi)». Spiega il maggiore Andrea Gobbi, comandante del nucleo polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Ravenna che «il carico di fertilizzanti è stato effettivamente scaricato e l’equipaggio attualmente è ignaro di tutto, anche la compagnia di navigazione non è attenzionata, lo stesso vale per i destinatari del fertilizzante». È dunque molto probabile che si trattasse di «un’operazione dall’esterno, sub specializzati possono sfruttare la nave come una sorta di “passaggio”, sicuramente doveva esserci qualcuno pronto a recuperare la sostanza nascosta. Monitoriamo le navi che partono dal Sud America e seguono rotte attenzionate, non tanto per il carico. Capita poche volte che la droga sia sotto lo scafo, nelle condotte, richiede una preparazione non semplice».

L'operazione congiunta è scattata mercoledì mattina nel corso di indagini coordinate dal Pm Raffaele Belvederi della Procura di Ravenna. Gli involucri sono stati consegnati agli investigatori dell’antidroga della Squadra Mobile e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria.

LE INDAGINI

Gli inquirenti sottolineano che l’operazione ha inciso significativamente sull’approvvigionamento di cocaina in ambito nazionale. L’operazione sviluppata anche con l’impiego di un elicottero del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza e con unità cinofile “a terra”, rientra nel più ampio contesto del contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, ed è stata svolta in costante raccordo con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato di Roma. «Il risultato conseguito - sottolinea la Guardia di Finanza di Ravenna - pone l’accento sull’importanza della costante opera di monitoraggio, da parte delle forze dell’ordine, del flusso delle merci nell’importante scalo portuale di Ravenna e del contrasto di ogni possibile infiltrazione da parte della criminalità nel tessuto socio-economico».

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