Angelo Branduardi: «Prendevo cachet da 20mila lire. Alla Fiera dell'est? Non la voleva nessuno»

Angelo Branduardi: «Prendevo cachet da 20mila lire. Alla Fiera dell'est? Non la voleva nessuno»
di Luca Uccello
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Sabato 20 Aprile 2024, 09:08

Cinquantanni più due di carriera per Angelo Branduardi. Perché lui, il suo primo disco lo fece nel 1972. «Ma la casa discografica - racconta a La Repubblica - non mi sopportava e lo buttò via, giudicandolo di pessima qualità». Oggi però l’artista celebra 50 anni di carriera con la riedizione degli album storici e una serie di concerti dall’inizio di maggio. 

Gli esordi

Un inizio non semplice il suo. «Non erano stati anni facili: prendevo cachet da 20 mila lire, avevo una 500 di terza mano che si piantava sempre dove dormivo.

Quando il disco fu pronto presi il coraggio e mandai una cassetta a Paul Buckmaster, arrangiatore di Elton John, David Bowie, Miles Davis, Rolling Stones. Accettò e quando lo andai a prendere all’aeroporto capii che non aveva ascoltato nulla: gli era bastata la lettera. Con uno così, il disco si doveva fare».

Il vero successo arrivò nel 1976, con il disco che oggi viene ripubblicato in vinile e porta una delle sue canzoni più famose "Alla fiera dell'est". «All'inizio non la voleva nessuno», dice. La svolta? «Mi invitarono in Rai e lì fu il boom». Un boom che non lo cambiò. Come fece? Semplice: «Fregandosene. O meglio, usandolo per portare avanti la mia arte».  E la sua arte nasce «svegliandomi all’alba e scrivendo da mezzo addormentato. I sogni che sono ancora nella testa escono per la penna e restano sul foglio».

I concerti

E così ai suoi concerti «tanta gente stringe amicizia o si innamora. I Pooh si vantano del baby boom degli anni 70, io ho la colpa di parecchi matrimoni, ai tempi. Gente che, se ama me, ama certi valori e la musica non facile. Feci un concerto a piazza San Giovanni a Roma con una scaletta solo di canzoni dai dischi Futuro antico: erano in 12 mila». Angelo Branduardi torna a cantare dal vivo: il 2 maggio al Lirico Gaber di Milano e il 3 a Varese, per cominciare, solo lui e Fabio Valdemarin «e con una scaletta particolare, anche cose rare tipo La giostra e Benvenuta donna mia».

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