Torino, guerriglia al corteo: «Via i sionisti dagli Atenei». Meloni: ​«Inaccettabile». Lollobrigida: squadracce

Trenta attivisti identificati, sette agenti contusi

Un momento del corteo "Fuori i sionisti dall'Università" contro il convegno organizzato dal Politecnico alla presenza di Antonio Tajani, Anna Maria Bernini, la dirigenza del bando Maeci. Torino, Italia - Martedì 23 aprile 2024 - A...
di Valentina Errante
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Martedì 23 Aprile 2024, 21:39 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 09:17

 «Fuori i sionisti dall’università. Bernini, Tajani, Lollobrigida non vi vogliamo». Lo slogan era questo. Erano in tutto una cinquantina, studenti e rappresentanti dei centri sociali, scesi in piazza ieri per protestare contro la “Conferenza degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli 2024” ospitata dal Politecnico di Torino alla presenza di ministri e istituzioni. Il bilancio della manifestazione pro Palestina è stato di 30 attivisti identificati e sette poliziotti lievemente contusi. Scontri, tensioni, lanci di uova, fumogeni.

Torino, tensione tra studenti pro-Palestina e polizia

La condanna è unanime a cominciare da quella di Giorgia Melonl: «Condanniamo con fermezza quanto accaduto, lo Stato è accanto a chi difende la libertà e la sicurezza di tutti i cittadini», ha scritto sui social la premier nell'esprimere solidarietà alle forze dell'ordine «per l'ennesimo e inaccettabile attacco da parte di centri sociali e collettivi».

IL CORTEO
La protesta era stata annunciata, i militanti, per protestare contro gli accordi tra le università e Israele, si erano dati appuntamento davanti a Palazzo Nuovo, hanno attraversato le vie del centro, si sono diretti verso il Castello del Valentino, dove si svolgeva la conferenza, con il rettore Stefano Corgnati, il governatore del Piemonte Alberto Cirio e il sindaco Stefano Lo Russo.

A rappresentare il governo il vicepremier Antonio Tajani, la ministra dell’Università Anna Maria Bernini, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Poi hanno provato a raggiungere il castello, sede del Politecnico. E a quel punto sono stati bloccati. Gli agenti sono rimasti contusi durante i tentativi di sfondamento del cordone di sicurezza da parte dei manifestanti. Le organizzazioni studentesche, sui social, hanno denunciato feriti anche tra di loro. Tra la sessione del mattino e quella pomeridiana, dopo che i ministri erano andati via, un gruppo di ragazzi e ragazze ha fatto irruzione nel Castello del Valentino.

LA CONDANNA
Anche il ministro Lollobrigida ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine «In questi giorni - ha detto - vanno difesi i diritti previsti nella nostra preziosa Costituzione e ci tocca invece vedere squadracce organizzate che tentano di impedire in un'università un convegno che parla al mondo attraverso i suoi addetti per le politiche estere, la scienza, che non è legata a una ideologia, a un posizionamento politico ma è nell'interesse dell'umanità». squadracce organizzate che tentano di impedire in un'università un convegno». A esprimere solidarietà alla polizia è anche Tajani. «Si può manifestare a favore di chiunque o contro chiunque purché si rispettino sempre le regole - ha commentato il ministro degli Esteri -. Insultare carabinieri, poliziotti, finanzieri è inaccettabile». Anche Bernini, presente alla conferenza, sottolinea come alla luce delle nuove tensioni sia utile «il Comitato per l'ordine e la sicurezza convocato per domani al Viminale». «Nessun dialogo - ha aggiunto - con chi fa irruzione ai convegni, con chi assalta i rettorati e chi aggredisce la polizia».

LE ALTRE CITTÀ
Nelle stesse ore in cui a Torino aumentavano le tensioni, nel resto del Paese gli studenti si preparavano a manifestare nei propri atenei. All'Università di Bologna i ragazzi dei collettivi hanno ribadito il loro dissenso nei confronti degli accordi tra l'ateneo, Israele e «le industrie belliche». Tutto mentre era in corso il senato accademico. Presidio anche a Pisa, davanti alla Scuola superiore Sant'Anna. Come negli altri atenei la richiesta era di «stop agli accordi». Studenti, docenti e personale amministrativo si sono riuniti in assemblea a Genova per discutere del «boicottaggio accademico» che, sottolineano, è la loro risposta «alla repressione».

Intanto a Roma, oggi alle 11, ci sarà un sit in dei collettivi della Sapienza per contestare il comitato per l'ordine e la sicurezza con la ministra Bernini e il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. La manifestazione si inserisce nell'ambito di uno stato di «agitazione permanente verso e oltre il senato accademico del 14 maggio» alla Sapienza. Rimane, sul pratone dell'ateneo, il presidio delle tende e continua lo sciopero della fame portato avanti dalle studentesse e dagli studenti «a staffetta».

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