Europee, la Cassazione accoglie il ricorso di Ap: «Saremo in tutta Italia»

Europee, la Cassazione accoglie il ricorso di Ap: «Saremo in tutta Italia»
di Vanna Ugolini
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Lunedì 6 Maggio 2024, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 08:55

IL CASO

«Saranno riammesse alle elezioni europee in tutta Italia le liste di Alternativa popolare». A dirlo è Stefano Bandecchi nella sua veste di segretario di Ap. La Cassazione, ieri, secondo quanto riferito da Ap, ha dato ragione a Bandecchi, accogliendo il ricorso presentato contro la decisione della corte d'Appello di Roma che aveva escluso le liste gialloblu dalle elezioni europee per la circoscrizione del centro, tre giorni fa. Ieri anche le corti d'Appello di Venezia, Milano e Palermo avevano maturato la stessa decisione, escludendo Ap nelle circoscrizioni di competenza. La corte d'Appello di Napoli aveva, invece, accettato la presentazione delle candidature nei giorni scorsi.
La decisione della Suprema corte è arrivata in serata e ha, di fatto, riammesso le liste. Questa decisione apre la strada dunque agli altri ricorsi che verranno fatti da Ap questa mattina in Cassazione contro le decisioni della corti d'Appello di Milano, Napoli e Venezia. Si può dunque dire che Alternativa popolare correrà alle elezioni europee in tutta Italia. «Avevamo ragione e sono contento che ci sia stata, non una legge giusta ma, almeno, giustizia, anche se la Cassazione ha dovuto martellare un po'. Il Viminale ci aveva provato a dirlo ma qualcuno non ci voleva sentire». Bandecchi non perde l'occasione anche per lanciare le sue invettive contro il consigliere comunale di Forza Italia, Francesco Ferranti, che lo aveva attaccato: «Scriva che Ferranti ha sbagliato, proprio lui che è di Forza Italia e, quindi, in Europa, purtroppo, siamo nello stesso partito».
Il nodo del contendere stava nella scelta di Ap di non raccogliere firme per la presentazione delle liste con le candidature alle europee ma di "appoggiarsi" a un partito già esistente, il Ppe, di cui Ap sarebbe stata l'emanazione italiana. Una scelta che, secondo quanto riferito da Bandecchi, sarebbe stata suffragata anche da una nota del Viminale. Ma la decisione di quattro corti d'Appello era andata in direzione opposta. Fino a ieri sera, quando la Cassazione ha, di fatto, riammesso le liste dei candidati di Alternativa popolare in tutta Italia. «E' impensabile - dice il vicesindaco di Terni Riccardo Corridore - che la Cassazione smentisca se stessa davanti ai prossimi tre ricorsi che presenteremo domani (oggi per chi legge ndr)».
Bandecchi in mattinata aveva comunque già espresso, durante una conferenza stampa, la sua decisione di correre, comunque, nella circoscrizione del Sud. E aveva continuato a difendere la sua posizione e le scelte fatte da Ap.
«Noi siamo gli unici che abbiamo chiesto l'autorizzazione al Ppe che ce la ha data con regolarità e sta scritta, quindi non stanno dicendo no ad Alternativa popolare ma al Ppe. Noi siamo l'ospite che va dietro al Ppe, le corti d'appello che non hanno accettato la nostra lista non hanno accettato il Ppe», aveva sottolineato Bandecchi.
«Veramente nel mio ottimismo malato - aveva concluso - io penso si possa ottenere il 4 per cento anche solo al sud, lo dico a battuta ma nella mia testa è qualcosa di possibile. Ci sono 9 milioni di elettori, andranno a votare 25 milioni di italiani, si può anche superare».
Ora, invece, la sfida del quattro per cento sarà su tutto il territorio nazionale. Nella circoscrizione del centro Alternativa popolare ha messo come capolista l'ex magistrato Luca Palamara mentre nelle altre circoscrizioni il capolista è Stefano Bandecchi. Tra i candidati ci sarà la ternana Paola Pincardini nel Centro e Marco Schenardi ma in una circoscrizione del nord.

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