Mahmood: «Sangiovanni? Io sono stato fortunato, se fossi esploso a 19 anni non so come avrei gestito il successo»

L'intervista al cantante milanese, impegnato dal 4 aprile con il suo nuovo tour internazionale

Mahmood: «Sangiovanni? Io sono stato fortunato, se fossi esploso a 19 anni non so come avrei gestito il successo»
di Mattia Marzi
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Mercoledì 17 Aprile 2024, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 12:20

«Canta Tuta Gold», urlano in coro a Mahmood i bambini delle tante famiglie italiane che vivono ad Amsterdam, che non appena il cantautore milanese ha annunciato un concerto al Paradiso, tempio della musica dal vivo della capitale olandese, dove la voce di Soldi si è esibita lunedì sera, hanno acquistato in massa i biglietti. «E pensare che Sanremo non era neppure nei piani. Mi sono convinto a mandare la canzone ad Amadeus quando stava per chiudere la lista», racconta Mahmood a fine concerto nel backstage. Non ha vinto: è arrivato sesto. Però le classifiche reali raccontano un’altra storia.

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I NUMERI 

Tuta Gold è il brano più ascoltato su Spotify tra quelli in gara all’ultimo Festival: con 73 milioni di stream ha superato i 66 milioni di I p’ me, tu p’ te del fenomeno Geolier e i 51 milioni di La noia della vincitrice Angelina Mango.

E per il tour nei piccoli club europei, partito lo scorso 4 aprile da Lussemburgo, Mahmood ha già venduto 35 mila biglietti: la tournée, che dopo Londra, Parigi e la stessa Amsterdam lo vedrà fare tappa - tra le altre città - a Berlino, Madrid e Barcellona, chiuderà il 17 e 18 maggio al Fabrique di Milano. 

Con l’Europa Mahmood ci flirta già da qualche anno, complici le partecipazioni all’Eurovision Song Contest del 2019 con Soldi e del 2022 con Brividi: «Ma stavolta l’Europa mi sembra più calda. Ho avuto la sensazione che mi stessero aspettando», riflette lui. Del resto è un momento speciale per la musica italiana all’estero. Quel faro che i Maneskin accesero nel 2021 vincendo l’Eurovision con Zitti e buoni, e dopo gli exploit di Zucchero, Andrea Bocelli, Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Tiziano Ferro e Il Volo, sembra non essersi spento. Il pop italiano sembra vivere una stagione d’oro quanto a visibilità e attenzione internazionale, tanto da spingere gli artisti ad essere sempre più ambiziosi. O quantomeno provarci. O quantomeno ci provano. Prendete Annalisa. Dopo la versione italo-francese di Sinceramente con la belga Olivia Stone e il remix di Bob Sinclar (mezzo milione di stream su Spotify dal 29 marzo), sta per uscire anche la versione spagnola. Il testo è stato adattato da Chris Zadley, autore delle hit delle superstar latine J Balvin e Aitana, la cantante che ha cantato con Sangiovanni la versione spagnola di Farfalle, Mariposas (5 Dischi di platino in Spagna). 

IL RISCATTO

«Sangio? Io sono stato fortunato: se fossi esploso a 19 anni non so come avrei gestito il successo. Mi ricordo che dopo i ripetuti “no”, i miei musicisti non volevano più scrivere con me, prima del riscatto. La gavetta ha fatto la differenza», dice Mahmood commentando il recente annuncio del collega, che si è fermato per curare la propria salute mentale.  A Madrid spopola anche Mr. Rain: Superhéroes, versione in spagnolo di Supereroi da 12,4 milioni di stream su Spotify, è diventata inno dell’Atletico Madrid su TikTok. Sul mercato iberico provano a tuffarsi anche Colapesce e Dimartino. Nel 2021 affidarono Musica leggerissima a Ana Mena, che superò i 50 milioni di stream su Spotify e vinse ai Los 40 Music Awards come Miglior canzone. Stavolta cantano Splash con la spagnola Rigoberta Bandini: la canzone è uscita lo scorso venerdì. Il duetto tra lo stesso Mahmood e la belga Angèle su Sempre/Jamais in un mese ha superato i 4 milioni di stream su Spotify: «Due anni fa avevo scritto un mini album con degli autori americani: cestinai tutto. Non mi convinceva. Bisogna lavorare bene e fare scelte giuste», dice lui. I Maneskin superano il miliardo di stream su Spotify con I Wanna Be Your Slave (avevano già conquistato il traguardo nel 2022 con la cover di Beggin’), i milanesi Meduza li marcano stretti con Piece Of Your Heart (982 milioni di clic). 

LE COREOGRAFIE

E intanto cresce l’attesa per vedere Angelina Mango in azione sul palco dell’Eurovision. Per la performance di La noia ha chiesto aiuto al coreografo tedesco Mecnun Giasar, già al servizio di Madonna e Rosalía: gli scommettitori la danno tra i favoritissimi. All’insegna dell’internazionalità saranno anche gli show di Mahmood nei palasport (dopo il Summer Tour al via il 5 luglio da Perugia), il 22 e 22 ottobre al Forum di Milano, il 25 a Firenze, il 27 al Palazzo dello Sport di Roma e il 31 a Napoli: «Spero di poter usare di più la mia fisicità, tra coreografie e quant’altro - anticipa - se punto agli stadi? Macché. Io voglio durare più anni possibile. E per farlo, bisogna avere calma». 

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