Comune, ente parte civile solo per 19 reati: per gli altri serve richiesta del sindaco

E’ polemica a piazza del Popolo per la bozza del nuovo regolamento dell’avvocatura. L’opposizione: «Norma ad hoc per evitare il processo per la bancarotta della latina ambiente»

Comune, ente parte civile solo per 19 reati: per gli altri serve richiesta del sindaco
di Andrea Apruzzese
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Giovedì 25 Aprile 2024, 17:44

Solo 19 reati. L’articolo 7 del nuovo regolamento dell’avvocatura comunale ha fatto sobbalzare in molti. In materia penale la giunta comunale «la decisione in merito alla costituzione di parte civile dell’Amministrazione è assunta con apposita delibera di Giunta Municipale». Segue l’elenco dei reati: peculato, corruzione, concussione, istigazione alla corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, truffa aggravata, associazione di tipo mafioso, estorsione, lottizzazione abusiva formale e materiale, costruzione abusiva in zona sottoposta a vincoli, traffico illecito di rifiuti, discarica abusiva, disastro ambientale.

«Per tutti gli altri reati la Giunta Municipale può deliberare la costituzione di parte civile a seguito di apposita richiesta avanzata dal sindaco, ovvero dal dirigente del dipartimento interessato al reato perseguito», recita la bozza di regolamento. E dunque, se il sindaco non fa richiesta la giunta non può deliberate.

Una differenza notata dall’opposizione che, in una nota congiunta (Lbc, Pd, M5S, Per Latina 2032), ha polemizzato, notando che «pare si voglia limitare tale opportunità imponendo un passaggio ultroneo che richiede apposita richiesta da parte della sindaca o del dirigente per i reati esclusi dalla lista, peraltro esponendo la stessa sindaca».

Spicca il fatto che tra i reati esclusi c’è quello di bancarotta fraudolenta. «Tra i reati esclusi c’è quello di bancarotta fraudolenta, reato grave in cui si trovano. Non dobbiamo andare molto lontano per trovare un esempio in tal senso, basta pensare alla vicenda di Latina Ambiente.

Il commissario Valente - spiega la nota dell’opposizione - ha incaricato l’Avvocatura per la costituzione di parte civile nel processo penale in corso. Processo in cui, tra l’altro, risultano indagati collaboratori della stessa sindaca».

Il documento è da anni al centro di un duro braccio di ferro tra l’amministrazione di piazza del Popolo e la propria Avvocatura, settore cruciale, centrale e determinante per ogni ente pubblico nelle gestioni di cause, contenziosi, ricorsi, e, in maniera diretta, anche sulle casse stesse dell’ente, in quanto, tanto per fare un esempio, dalle sentenze possono scaturire debiti. La bozza è composta di 15 pagine, e un totale di 29 articoli. Tra quelli che maggiormente spiccano all’occhio, oltre al tema dei reati su cui si può costituire parte civile, c'è un capitolo intero di quattro articoli dedicato ai compensi, già da anni al centro anche di ricorsi, e che specifica stipendi, compensi in caso di sentenze favorevoli (precisando quali esse siano), e soprattutto il tetto dei compensi stessi. Un articolo dettagliato, il 23, è poi dedicato ai “Rapporti con gli organi di informazione” e precisa come «gli avvocati del Comune devono rispettare criteri di continenza nel rilasciare dichiarazioni e interviste agli organi di informazione riguardanti gli affari trattati o assegnati, evitare ogni forma di pubblicità personale o atteggiamenti concorrenziali verso colleghi dello stesso servizio o enfatizzare le proprie prestazioni o successi». Altri capitoli ineriscono poi i rapporto con avvocati esterni, e con quelli di altri enti.

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