«Non possiamo più aspettare, bisogna che il ministero intervenga per porre fine a questa situazione». È l’appello lanciato da alcuni insegnanti e genitori degli studenti di una scuola elementare e media. È l’istituto guidato da una preside da tempo in rapporti conflittuali con gran parte della comunità scolastica. La situazione, già esplosiva, è deflagrata quando la dirigente è finita a processo per minacce, atti persecutori e danneggiamento aggravato.
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LA VICENDA
La questione giudiziaria è prettamente familiare: parti offese, infatti, sono il figlio, la nuora e i consuoceri dell’imputata.
LE REAZIONI
«È intollerabile che, nonostante il patteggiamento, la preside continui a svolgere il proprio ruolo», fanno sapere i rappresentanti di insegnanti e genitori. Lo scorso 28 marzo, la questione è approdata anche in consiglio comunale con un’interrogazione del capogruppo del Pd Piero Giampietro. «Abbiamo monitorato la situazione – è stata la risposta dell’assessore all’istruzione Giovanni Santilli – e l’Ufficio scolastico regionale sta valutando quali azioni intraprendere». L’ex vicesindaco non è l’unico ad attendere le risposte dell’Usr: «Quando a gennaio la vicenda del processo è venuta fuori, c’è stata un’ispezione di cui, però, non sappiamo l’esito - proseguono gli insegnanti e i genitori –. Da quel che ci risulta, la preside dovrebbe essere in ferie forzate, ma continua a venire a scuola e a firmare le circolari: per assurdo, sono più quelle prodotte ora che prima. Non abbiamo alcuna notizia di eventuali sospensioni o riduzioni di stipendio». Mentre il Consiglio d’istituto è stato commissariato martedì scorso, è noto che la dirigente andrà in pensione al termine di quest’anno scolastico. «Non possiamo attendere che vada via ad agosto – sottolineano i rappresentanti della comunità scolastica –: bisognerà infatti organizzare gli esami di Stato di terza media e predisporre il prossimo anno scolastico. Qui, intanto, ogni giorno è una guerra». Insegnanti e genitori descrivono una situazione piuttosto tesa, che sarebbe combattuta da un lato con l’opposizione dei consiglieri d’istituto alle delibere della preside, dall’altro con dispetti e metodi autoritari. «L’Ufficio scolastico è da tempo al corrente della situazione, perché le lamentele sono state parecchie, anche da parte dei sindacati – concludono prof e genitori -. Quando abbiamo osato opporci alle sue decisioni, la preside ci ha sempre ripetuto di essere intoccabile: evidentemente è davvero così, perché finora, nonostante quanto successo, non è cambiato nulla».