Michelangelo, la stanza segreta a Firenze: nascosta sotto una botola per anni

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Servizio di Laura Larcan - Montaggio di GABRIELLI/AG. TOIATI

Una botola chiusa da secoli, nascosta sotto mobili accatastati. Ma una volta aperta, si è spalancato un antico tesoro. È la stanza segreta di Michelangelo, incastonata sotto le Cappelle Medicee a Firenze, dove il grande artista si nascose per quattro mesi nell’estate del 1530 durante la persecuzione di papa Clemente VII Medici, e qui si sarebbe esercitato ad eseguire sulle pareti disegni monumentali, figure dalle pose complesse, volti carichi di emozioni, dettagli anatomici dalla forte tensione muscolare, silhouette maschili e femminili, eseguiti con il carboncino e la sanguigna. Uno spazio lungo dieci metri e largo tre, con una volta di due metri e mezzo, immerso nella penombra, rischiarato da una finestrella. Tra storia (vera) e leggenda, apre finalmente questo piccolo grande mondo antico michelangiolesco dopo oltre 50 anni dalla sua scoperta avvenuta nel 1975. Ci son voluti studi, ricerche, indagini incrociate tra carte d’archivi e valutazioni di esperti, per risolvere l’enigma di questa stanza. Che ora è pronta a rivelarsi al pubblico dal 15 novembre con un sistema di visita sperimentale contingentato per ragioni di tutela, studiato dall’Opificio delle Pietre Dure: su prenotazione, per un massimo di quattro persone a gruppo accompagnato, fino ad un limite di 100 persone la settimana.