SPOLETO C’è qualche aspetto ancora da chiarire dietro al decesso della donna di 68 anni trovata senza vita giovedì sera nella sua abitazione, nella zona di Villa Redenta. Se, infatti, l’ipotesi più probabile – anche per gli inquirenti – è quella di un malore o comunque di un fatto accidentale, il procuratore Vincenzo Ferrigno ha aperto un fascicolo ipotizzando l’omicidio colposo. L’indagine, secondo quanto è stato possibile sapere, è a carico di ignoti. Il magistrato ha anche disposto l’autopsia, oltre al sequestro dell’abitazione e del telefono cellulare della donna. Si tratterebbe di un atto formale necessario per compiere tutti gli accertamenti ed eliminare ogni eventuale zona d’ombra.
L’ALLARME
A scoprire il corpo senza vita della donna è stato il figlio, preoccupato da quel prolungato e inusuale silenzio.
LO SCENARIO
Nessun segno di effrazione è stato riscontrato nella porta di ingresso dell’abitazione, trovata in ordine e senza particolari anomalie. Gli inquirenti hanno subito escluso la presenza di segni di violenza sul corpo della donna, lasciando intendere che l’ipotesi più accreditata resta quella del malore. Sul posto, insieme all’ambulanza del 118, sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Spoleto, che hanno effettuato i primi accertamenti. In tarda serata è stato effettuato un sopralluogo anche dal procuratore capo, dottor Vincenzo Ferrigno e nella zona di Villa Redenta sono arrivati anche i militari del nucleo investigativo del comando provinciale dell’Arma e personale specializzato negli accertamenti scientifici. Tutti gli elementi raccolti nel corso dell’accurato sopralluogo porterebbero nella direzione del malore, che potrà essere riscontrato dall’esame autoptico, che verrà eseguito dal dottor Massimo Lancia nell’Istituto di Medicina legale di Perugia.
LO SGOMENTO
La notizia della morte della donna ha causato sgomento e incredulità. Un grande via vai si è registrato per tutta la serata nella zona di Villa Redenta, anche per portare conforto ai congiunti, comprensibilmente scioccati dall’accaduto. La signora era molto conosciuta anche per aver lavorato, negli anni passati, in un locale gestito da alcuni familiari.