Cambiarsi negli spogliatogli dello stabilimento Ama di Rocca Cencia è diventato un vero inferno per chi ci lavora. Ma anche frequentare gli uffici o la sala manovre. I locali sono infestati dalle pulci e per questo molti degli operatori sono finiti al pronto soccorso. Prognosi che vanno dai 10 ai 15 giorni e Deltacortene per lenire le ferite. Una situazione che era stata già portata alla luce nel luglio del 2020 quando la Procura dispose il sequestro cautelativo del Tmb di Rocca Cencia, i pm di Piazzale Clodio sottolinearono anche le pessime condizioni igienico-sanitarie che avrebbero potuto mettere a rischio la salute dei dipendenti. Ama, ad oggi, dopo la chiusura del Salario sopravvive con l'unico impianto di cui dispone appunto quello di Rocca Cencia. Lo stabilimento viene utilizzato come impianto di trasferenza e i dipendenti sono costretti a lavorare su montagnelle di rifiuti alte decine di metri e questo aumenta il rischio. Anche perché gli stessi lavoratori sono già costretti da tempo a convivere con topi, gabbiani, blatte e piccioni. A decine sono arrivate le denunce negli ultimi giorni tanto da far intervenire immediatamente i sindacati.
Rifiuti, i costi dell'emergenza ma migliora la differenziata
Ama, la lettera
Una condizione rispetto alla quale Fp Cgil Roma e Lazio ha messo al corrente i vertici dell'azienda che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nella Capitale, con una lettera nella quale tra i destinatari compaiono l'ad Ama Stefano Zaghis e il responsabile dell'impianto Andrea Cavezzan.
«È una situazione a mio avviso fuori controllo. Non si può continuare a far pagare il prezzo di una gestione fuori controllo sulla pelle dei lavoratori e le loro famiglie» dichiara il Segretario Regionale Uiltrasporti Alessandro Bonfigli che poi rivela che è stato richiesto «sopralluogo urgente da parte di un Rls e in seguito alla sua relazione richiediamo convocazione urgente di Ama».