Céline Dion si confessa: «Ho questa malattia per qualche motivo sconosciuto. Per come la vedo io, ho due scelte. O mi alleno come un atleta e lavoro duro, oppure stacco la spina ed è finita, rimango a casa, ascolto le mie canzoni, sto davanti allo specchio e canto per me. Ho scelto di lavorare con tutto il mio corpo e tutta la mia anima, dalla testa ai piedi, con un team medico. Voglio essere il meglio che posso essere. Il mio obiettivo è rivedere la Torre Eiffel». Così l'artista canadese a cuore aperto a Vogue Francia, parla della sindrome rara che l'ha colpita da qualche anno, la Sindrome della Persona Rigida.
Céline Dion e la malattia, la storia
La cantante è tornata a parlare della convivenza con la rara condizione neurologica, ammettendo di non averla ancora sconfitta. «La prendo un giorno alla volta», ha detto.
Nell'intervista, Céline Dion ha rivelato che trascorre cinque giorni alla settimana in terapia atletica, fisica e vocale. Lavoro sulle punte dei piedi, sulle ginocchia, sui polpacci, sulle dita, sul canto, sulla voce… devo imparare a conviverci adesso e smettere di mettermi in discussione. All'inizio mi chiedevo: "Perché io? Come è successo? Cosa ho fatto? È colpa mia?"». Ma con il tempo il suo atteggiamento è cambiato. «La vita non ti dà risposte. Devi solo viverla», ha detto. È l'amore delle persone a lei più vicine e dei suoi fan, così come le migliori cure mediche, che l'hanno aiutata di più. «Le persone che soffrono di Sps potrebbero non essere abbastanza fortunate o non avere i mezzi per avere buoni medici e buone cure. Ho questi mezzi e questo è un dono. Inoltre, ho questa forza dentro di me. So che niente mi fermerà».