Una differenza sostanziale rispetto al precedente sequestro, visto che in questo caso il giudice sottolinea le esigenze cautelari previste dall'articolo 321 comma 2 del codice di procedura penale. Per questo, in vista una futura confisca del bene, il magistrato ha disposto il sequestro dell'hotel e delle aree accessorie (parcheggio, viabilità ecc.) ricadenti anche sulla particella catastale contigua.
In questo caso non c'è nessun problema di prescrizione come sottolinea il giudice nel provvedimento: «Per il contestato reato di lottizzazione abusiva è prevista la confisca obbligatoria che trova applicazione anche laddove il reato sia, nel frattempo, prescritto, essendo unicamente ostativa alla confisca la prescrizione intervenuta prima dell'esercizio dell'azione penale, circostanza assente nel caso in esame, essendo stata esercitata l'azione penale con decreto di citazione a giudizio del 26-11-2014».
Solo pochi giorni fa i proprietari, Armando Cusani e Aldo Erasmo Chinappi, avevano ottenuto il dissequestro, immediatamente superato dal nuovo provvedimento che si basa su esigenze cautelari di diversa natura.
La grave accusa di lottizzazione abusiva riguarda il complesso turistico di oltre 1.600 mq di superficie per un volume di oltre 5.000 mc: camere, servizi, ristorante, bar e piscina. All'edificio va aggiunto il parcheggio di 480 mq circa, la strada carrabile e pedonale (900 mq circa), il tutto «realizzato in contrasto con la vigente normativa del PRG, nonché con la legge regionale 38/1998 che ha imposto nelle zone agricole limiti sia soggettivi che oggettivi all'edificazione».
Il processo penale per lottizzazione abusiva intanto va avanti al tribunale di Latina: la prossima udienza è prevista per il 18 dicembre.
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