L'Interrogazione, Barbareschi e Richelmy: «Dolceroma, film spettacolare che ha stupito Hollywood»

EMBED
Un giallo, un film d'azione, un film d'effetti speciali, un cappa-e-spada, un piano-sequenza sulla Roma cinematografara con esplosioni e duelli cappa e spada (ma la katana giapponese): Luca Barbareschi, produttore e protagonista, con Lorenzo Richelmy (il Marco Polo di Netflix), all'Interrogazione del Messaggero.

Il film è Dolceroma, un miele nel quale il regista (Mine, Ride) Fabio Resinaro fa immergere nuda una sexy e conturbante Claudia Gerini (ma anche lo stesso Richelmy, sex symbol anche lui). "Un film coraggioso, scritto cercando nei generi cinematografici l'effetto spettacolare e sorprendente - dice Barbareschi -. L'ho presentato al mercato americano, al Chinese Theatre di Los Angeles e si sono stupiti di vedere un film come questo, così spettacolare prodotto con stanziamenti molto inferiori a quelli hollywoodiani". Nel cast anche uno spassoso Francesco Montanari, nei panni di un poliziotto paziente, che ricorda il mitico tenente Colombo.

Il legame con gli Usa è forte per il direttore della factory dell'Eliseo: "Ho vissuto negli anni '70 in una New York irripetibile, con tutti i suoi eccessi di talento e non solo: da Warhol a Lou Reed e De Niro, tutto grazie al fatto di fare l'assistente di Oliviero Toscani. E più tardi aiutando Gianni Minà coi grandi della boxe".
 
 


A Richelmy, uno scrittore-sceneggiatore di film e trame, piace molto l'esame di geografia dell'Interrogazione del Messaggero: "Punto il dito sul mappamondo e dico Nuova Zelanda: sarò lì a girare una serie internazionale su pirati e vascelli fantasma".

Tra i due un paio di epici duelli a colpi d'ombrello o katana e una spettacolare villa in fiamme: "Vedrete con che cura il regista Resinaro ha potuto preparare e girare quella scena: non si vede di frequente", dice Barbareschi che, dopo il ritorno in scena di Brizzi, sta producendo anche il prossimo film di Polanski. "Che costerà un bel po', ma non i 60 milioni di cui si parla: diciamo 26...".

(Alvaro Moretti)