Neve a fine aprile, tanti i centri ciociari imbiancati. Ce ne siamo accorti dalle temperature scese in picchiata anche di dieci gradi rispetto allo scorso fine settimana. A dare un insolito paesaggio invernale a numerosi Comuni, dal nord al sud della provincia di Frosinone, ci ha pensato una inattesa spolverata di coltre bianca che ha imbiancato le vette fino a scendere sui 700-800 metri, dai Monti Ernici alla Val di Comino comprese le zone del Sorano. Previsioni rispettate, dunque, e con l’abbassamento delle temperature, tra martedì e mercoledì notte la neve è scesa sui monti arrivando anche a quote collinari. Partiamo dalla parte settentrionale della provincia.
Ieri mattina, grossi fiocchi di neve si sono posati nuovamente su Filettino, il Comune più alto del Lazio, ricoprendo tetti e strade.
Neve anche a Torre Cajetani con il castello Teofilatto avvolto in una suggestiva atmosfera fiabesca. Bisognava aspettare la fine di aprile per vedere la neve anche a Civita, frazione di Collepardo dove si trova la famosa Certosa di Trisulti che ieri appariva immersa nel mare bianco dei boschi in piena vegetazione. Imbiancati anche il Monte Scalambra e gli Altipiani di Arcinazzo fino nei pressi di Fiuggi. Innevato Santa Serena, il vasto pianoro immerso tra i monti del territorio supinese, tra i rilievi di Monte Gemma, Monte Salerio e Monte Malaina, tra le più elevate della catena dei Lepini. Neve fuori stagione anche nella Valle di Comino e sui i Monti della Meta. I fiocchi sono scesi nel sorano imbiancando diversi centri della zona. Il record delle nevicate primaverili in ogni caso, rimane quello del 2019 quando a Filettino nevicò nel mese di maggio.
Sui social, intanto, si ironizza sulle bizzarrie del clima con la pubblicazione di citazioni natalizie o, come compare sull’account del Rifugio Viperella, a Campo Staffi, dell’obbligo delle catene da neve “dal 15 novembre al 15 agosto”.
I RISCALDAMENTI
A causa del brusco abbassamento delle temperature e il ritorno del freddo invernale, il Comune di Frosinone ha pubblicato l’ordinanza con la quale la data di accensione dei termosifoni è stata prolungata fino a fine aprile. Il capoluogo ricade nella zona climatica E nella quale l’attivazione degli impianti termici di climatizzazione è consentita dal 15 ottobre al 15 aprile «Le temperature previste per il prossimo periodo - recita l'ordinanza - risultano al di sotto dei valori stagionali, particolarmente rigide nelle ore mattutine e serali, tanto da rendere necessaria l’accensione degli impianti termici di climatizzazione fino al 30 aprile 2024 compreso, per una durata giornaliera comunque non superiore alla metà di quella consentita».