L'occupazione, sulla quale si riflette in queste giornate mentre ci si propone l'attivazione di misure di politica economica e fiscale, non è materia che è o possa essere estranea alla leva della politica monetaria. Fino a un certo punto, la Bce, in questi mesi, ha manifestato preoccupazione perchè la dinamica dei salari, nell'area, avrebbe potuto innescare una loro spirale con i prezzi, confliggendo così con la linea di contrasto dell'inflazione avente lo scopo di ricondurre l'aumento dei prezzi al target del 2 per cento cosiddetto simmetrico. Poi, però, ha ritenuto di escludere questa eventualità e oggi appare chiaro che un tale rischio viene considerato inesistente, anche per l'assorbimento delle variazioni salariali da parte dei profitti. Ma ciò fornisce lo spunto per porre attenzione sul mandato della Banca centrale, come fissato dal Trattato Ue. All'Istituto, e più in generale al Sistema di Banche centrali del quale è a capo, spetta la “mission” del mantenimento della stabilità monetaria che si concreta nel conseguimento del suddetto target con la conseguenza che scostamenti verso il basso o verso l’alto, in una prospettiva di medio termine, richiedono l'intervento della politica monetaria attivando la panoplia delle misure disponibili per riportare l'inflazione al livello prescritto. Fatto salvo questo obiettivo, la Bce è chiamata, sempre dal Trattato, a sostenere le politiche economiche generali nell'Unione al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della stessa. Insomma, solo dopo avere raggiunto il target scatta il “mandato” del sostegno diretto all'economia. E', questa, l'impronta impressa dalla cultura e dalla politica tedesche in occasione dell'istituzione della Bce nonché dalle mediazioni della Germania con la Francia che riguardarono il livello dell'euro alla sua nascita, la sede dell'Istituto stesso (Francoforte) e la governance. La differenza con la Federal Reserve americana è netta. Questa ha lo scopo primario del perseguimento della massima occupazione e con questo mandato si deve combinare il conseguimento della stabilità monetaria che, anche per la Fed, si concreta nel target del 2 per cento. Nel caso della Bce, in definitiva, ci si fonda sul convincimento discutibile che la stabilità della moneta agisca nel senso di dare impulso allo sviluppo dell'occupazione; per la Federal Reserve, invece, l'occupazione, il lavoro sono fini primari pure del banchiere centrale. Per il Trattato Ue la tutela del risparmio costituisce la finalità esclusiva.
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