Francesco G. Caltagirone: «Roma torni a splendere. Il Messaggero non è e non vuole essere un "bravo ragazzo"»

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Un giornale con una «forte identità», un giornale «indipendente economicamente e intellettualmente». Un giornale «che non ha paura di parlare fuori dal coro», che crede «nel primato della ragione» e non rinuncia all'approccio scientifico «in un'era in cui l'informazione circola con la velocità della Rete, la quale si nutre di giudizi istantanei e sentenze inappellabili». Ecco cos'è Il Messaggero dopo 140 anni di vita, nelle parole del suo editore, il presidente Francesco Gaetano Caltagirone, pronunciate in occasione della festa di compleanno del quotidiano che si è svolta a Cinecittà alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Una festa per celebrare il giornale di Roma, la Città Eterna che «splende, si offusca ma non si spegne», ha sottolineato Caltagirone, ricordando come tra le missioni del quotidiano vi sia quella di «contribuire, in questo momento di grande smarrimento, a tener viva la fiamma sotto la cenere perché Roma possa tornare a splendere».