Non è ancora finito lo stato di criticità idraulica e idrogeologica in Veneto, dopo la grave ondata di maltempo che ha travolto il territorio. Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile della Regione ha emesso un nuovo bollettino, valevole fino a giovedì 8 novembre, che dichiara l'allerta arancione nel Bacino idrografico Po-Fissero-Tartaro-Canalbianco-Basso Adige in relazione ai livelli attuali e previsti lungo l'asta del fiume Po. L'allerta gialla, di grado inferiore, è dichiarata per criticità sulla rete idraulica nel bacino Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone. Allerta gialla, ma solo per criticità idrogeologica, nei bacini Alto Piave e Piave Pedemontano. Sotto particolare osservazione rimangono tre importanti frane: quella del Tessina, a Chies d'Alpago, della della Busa del Cristo, a Perarolo di Cadore, e del Rotolon, nel comune di Recoaro (Vicenza).
In considerazione del persistere delle precipitazioni sul Nord, il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato l'Agenzia Spaziale Italiana e Fondazione Cima per seguire gli effetti della piena del Po che sta interessando in queste ore il Piemonte e sta raggiungendo i livelli di guardia a Torino. Il monitoraggio satellitare consentirà, grazie ai dati forniti dall'Asi ed alla collaborazione con Fondazione Cima che processerà le immagini acquisite, di vigilare sulle aree circostanti il Po e i suoi affluenti per i prossimi due giorni, così da verificare rapidamente eventuali inondazioni
Courtesy Rete7 agenziavista.it
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