Bill Gates: «Addio a Facebook, la tecnologia? Spesso una perdita di tempo»

Bill Gates: «Addio a Facebook, la tecnologia? Spesso una perdita di tempo»
di Laura Bogliolo
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Lunedì 27 Luglio 2009, 19:12 - Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 22:55
ROMA (27 luglio) - Ama Hemingway, Asimov e il bridge. Ma non Facebook. Se non stiamo attenti gli strumenti della tecnologia sono uno spreco di tempo. Una saggia riflessione, certo, lanciata per non da un "brontosauro" dell'era dell'abaco o della macchina di Anticitera, ma dal nerd più geek che ci sia, l'uomo che ha rivoluzionato il modo di pensare computer e internet.



La grande fuga è stata orchestrata da Bill Gates. Nei panni del capitano Virgil Hilts (ma con un volto sicuramente meno attraente di Steve McQueen) deve faticare molto poco per dire addio al social network che registra incrementi esponenziali (a luglio 250 milioni di iscritti, 50 milioni in più rispetto ad aprile). Nessuna galleria sotterranea o rischio di essere scoperti dalle SS.



Un clic su "delete "da parte del capitano Microsoft per dire addio alla folla di sconosciuti che da mesi assediavano il suo profilo. Intanto è arrivato l'annuncio: «Avevo diecimila persone che chiedevano di essere mio amico», quasi tutti sconosciuti. E anche Bill è stato assalito dall'ansia da accerchiamento. Perché scegliere chi accettare o meno dalla lista degli inviti «era diventata un'enorme perdita di tempo». E così il capitano Bill ha deciso di issare la bandiera bianca: «Ho rinunciato» ha detto mentre riceveva un premio per le attività svolte dalla fondazione Bill and Melinda Gates Foundation a New Delhi.



Certo è che la lecita curiosità di spiare le abitudini, i pensieri, le foto e lo status quotidiano di Gates ha scatenato una corsa ad accaparrarsi il tanto ambito "Bill Gates ha accettato il tuo invito". E secondo uno screenshot di febbraio gli amici accreditati presso la corte di Gates erano appena 110. Nella lista un «mucchio di teenager», si dice, ma anche stretti collaboratori come Joshua Goodman e Steven Sinofsky.



Altri invece segnalano addirittura simpatiche discussioni sul suo profilo addirittura con l'acerrimo nemico Steve Jobs.



Ma tornando a quello che per molti è lo screenshot del vero profilo di Gates si scopre che Bill ama i Rolling Stones e i Pink Floyd, che tra i suoi film preferiti ci sono I tre giorni del Condor, Apocalypse now e tra i libri A separate peace di John Knowles.



Ma soprattutto c'è da notare che anche Bill Gates fa errori di digitazione: "Heminway" al posto di Hemingway, "Assimov" al posto di Asimov e "Apocolypse" invece di Apocalypse now.



La mossa di Gates non stupisce più di tanto solo se si pensa alla prima vera defezione dal mondo tecnologico da parte di uno dei suoi giganti. Eric Schmidt, Ceo di Google, tempo fa fece un invito che lasciò poco spazio ai fraintendimenti: «Spegnete computer e telefoni per scoprire il mondo».



E chissà se la grande fuga la sceglieranno anche i Vip di Twitter (che si aggiudica una crescita del 1.300%) e il suo re, Ashton Kutcher, il più seguito del microblogging a 140 caratteri.