«Sono tanti gli aspetti ancora da chiarire e per i quali non mi sento di poter dire molto. Quello che so è che mio marito si è sentito male, è morto per questo». Arianna Iacomelli, vedova di Massimo Bochicchio, non crede a presunte ipotesi dolose all'origine del decesso del broker romano accusato di aver truffato decine di vip. Esclude anche che si sia volontariamente schiantato con la moto contro il muro di cinta dell'aeroporto dell'Urbe, per farla finita.
Bochicchio, le prime parole della moglie
Per la prima volta, ieri mattina, la Iacomelli ha raccontato la sua versione dei fatti sul tragico incidente stradale del 19 giugno scorso.
Il racconto
Nessun mistero, nessun suicidio, anche se l'esame autoptico svolto all'istituto di Medicina legale del policlinico Sapienza ha escluso un evento clinico acuto. «Quella mattina era uscito perché aveva due ore al giorno di permesso, non doveva incontrare nessuno e sfido a credere che fosse andato fuori città o al mare in due ore non puoi avere tempo», ha precisato la moglie. A Don Stefano si era raccomandata di tenere riservata la notizia del funerale. La signora Arianna non voleva che in quella chiesa potessero forse radunarsi curiosi ed estranei. Con lei al suo fianco i due figli adolescenti, Brando e Jacopo, alcune amiche a cui riserverà grandi sorrisi e abbracci. «Non posso aggiungere altro ci sono delle verifiche in corso, devo proteggere i miei figli».