Libia, Gentiloni: Non siamo sensibili al rullar di tamburi

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"Confondere legittima difesa con stabilità della Libia non aiuta. Anzi, può provocare spirali pericolose. A chi agita la minaccia di Daesh, che è una minaccia reale e dalla quale dobbiamo difenderci, per invocare interventi militari rispondiamo che gli interventi militari non sono la soluzione. Talvolta possono addirittura aggravare il problema. A chi snocciola cifre di soldati italiani pronti a partire, ricordo che la Libia ha un territorio sei volte l'Italia e ha 200mila uomini armati tra milizie ed eserciti di varia bandiera: non è un teatro facile per esibizioni muscolari. Il governo non è sensibile al rullar di tamburi e non si farà influenzare da radiose giornate interventiste. Il governo difenderà il Paese dalla minaccia terroristica con le azioni proporzionate che saranno necessarie. Interverrà, se e quando possibile, per rispondere alle richieste di sicurezza di un governo legittimo e impegnato a riprendere il controllo del proprio territorio. E lo farà su decisione del Parlamente e coordinando le forze alleate. Il governo non si farà trascinare in avventure inutili e persino pericolose per la nostra sicurezza nazionale". Così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni durante l'informativa sulla Libia in Senato.