Imprese italiane in Russia, compensazioni in vista

Dopo il caso Unicredit, vertice alla Farnesina tra Tajani, aziende e associazioni di categoria

Il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani
di Rosario Dimito
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Martedì 21 Maggio 2024, 06:30

Un nuovo pacchetto di sanzioni e misure compensative sono allo studio a Bruxelles a favore delle imprese danneggiate in Russia. E il caso Unicredit, a cui di recente sono stati bloccati 463 milioni da parte della Corte di San Pietroburgo per una fidejussione prestata assieme ad altre banche internazionali, in un contratto fra il gruppo Gazprom e la tedesca Linde è solo l’ultimo episodio di iniziative contro l’Italia.

Questa vicenda è stata al centro del tavolo insediato da Antonio Tajani, vice presidente del consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ieri pomeriggio ha presieduto alla Farnesina la riunione del Tavolo di lavoro per le imprese italiane in Russia.

E’ il terzo tavolo di lavoro dopo quello del 2 maggio scorso sulla nazionalizzazione delle attività di Ariston e quello, più generale, dedicato alla situazione dei traffici marittimi nel Mar Rosso, del 13 maggio.

Unicredit nella trappola russa: sequestrati beni e conti per 463 milioni. La decisione della Corte di San Pietroburgo

Nella nota del Ministero si spiega che la convocazione fa seguito alla decisione del Tribunale commerciale della Regione di Leningrado sulla controllata russa del gruppo Unicredit e al vertice erano presenti rappresentanti di Gae Aulenti, del “polo dell’internazionalizzazione”, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, oltre delle associazioni imprenditoriali italiane in Russia come Confindustria, Unimpresa, ospiti del l’ambasciata, dell’Abi e di imprese come Intesa Sanpaolo, Eni, Barilla, Merloni e Marcegaglia.

LE MISURE

La responsabile legale di Unicredit ha ricostruito l’ultima vicenda che dovrebbe portare alla contromossa di depositare un appello per scongelare le somme oppure di agire nei confronti di Linbe che è il debitore avendo prestato garanzia a suo favore. Secondo la legale comunque, anche se la decisione è frutto del verdetto di una corte, ci sono questioni sorprendenti, in relazione all’interpretazione del diritto in Russia completamente differente dall’Italia. «La riunione è un’ulteriore testimonianza dell’attenzione con cui il Governo segue l’operato delle imprese italiane nel mondo» ha detto Tajani. «Vogliamo tutelare attraverso ogni possibile iniziativa gli interessi delle nostre aziende ancora operative in Russia». Questo tavolo «è convocato su base permanente e si riunirà regolarmente e ogni qual volta vi siano sviluppi di rilievo da affrontare attraverso un lavoro di squadra tra istituzioni e imprese». Tajani ha espresso preoccupazione per il caso Unicredit coinvolto da decisioni russe che colpiscono beni e proprietà.

Lunedì prossimo Tajani parteciperà al Cae, Consiglio affari esteri, a Bruxelles tra i Ministri dei 27 paesi, in cui Italia e Germania proporranno il tema di reagire agli atti di prepotenza economica della Russia e siccome c’è un altro pacchetto di sanzioni in discussione nei confronti di Mosca, di attivarsi per un’applicazione più rapida in chiave di protezione. E di esaminare la necessità di calibrare l’azione delle banche. Si dovranno anche valutare misure di compensazione a favore di imprese che hanno subito ripercussioni negative da iniziative russe, come è successo al gruppo Merloni con il trasferimento in amministrazione temporanea dell’Ariston Thermo Rus.

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